Perimplantite: oggi evitabile grazie alle ultime tecnologie

Perimplantite
La revisione di uno studio ampiamente citato è allarmante: un paziente implantare su cinque (22%) è affetto da perimplantite e quasi il doppio (43%) da mucosite peri-implantare, che si sviluppa in perimplantite se non trattata.1 Complessivamente, ciò significa che circa il 65% di tutti i pazienti implantari presenta a livello biologico una situazione patologica dei tessuti.
Una volta insorto, il danno causato dalla perimplantite è irreversibile. Sebbene esistano diverse terapie chirurgiche e non chirurgiche che possono eliminare temporaneamente l’infiammazione, con gli attuali protocolli non è mai possibile ottenere una completa ri-osseointegrazione della superficie implantare inizialmente esposta.2-4

Perimplantite: un problema di salute pubblica

Il PFL e l’AAP concludono inoltre che le malattie peri-implantari come la perimplantite sono un problema di salute pubblica in crescita a causa della loro elevata prevalenza. La gestione della perimplantite è impegnativa, imprevedibile e associata a una significativa morbilità.5
Tre fattori principali portano alla perimplantite
Fragilità dell’adesione intorno alle configurazioni della superficie transmucosa
Le superfici lisce (lavorate) delle porzioni transmucose implantari non creano un legame forte con i tessuti molli circostanti, ma eventualmente determinano una “debole adesione” (Fig. 1a). La placca, che migra gradualmente verso il basso sulle superfici transmucose, rompe facilmente questo labile legame (Fig. 1b) e apre così la strada ai batteri per entrare nel tessuto molle, dove causano l’infiammazione.
Figura 1A, 1B. L’immagine al SEM mostra la porzione implantare transmucosa liscia (a sinistra) e la “debole adesione” del tessuto molle, che viene facilmente infiltrata dalla placca che migra verso il basso (a); istologia di un impianto convenzionale transmucoso in sezione trasversale dopo quattro settimane di guarigione: la placca è già migrata sotto il livello del tessuto molle (b) (© Peter Schüpbach).
Colonizzazione batterica in microfessure e cavità
I sistemi implantari avvitati presentano sempre un micro-spazio in corrispondenza della connessione impianto-abutment, che si espande quando viene applicata una forza laterale. Di conseguenza, i batteri possono penetrare nella connessione interna dell’impianto e colonizzare le cavità all’interno del sistema. L’ambiente batterico che vi cresce si riversa nei tessuti, causando una progressiva perdita ossea (Fig. 2).6, 7
Fig. 2 I batteri presenti nella placca infiammano i tessuti molli e penetrano verso il microgap; il microgap si espande sotto l’effetto della forza in modo che i batteri possano penetrare; la colonizzazione
batterica avviene all’interno dei sistemi implantari convenzionali; l’infiltrazione dei batteri nel tessuto porta alla progressiva perdita di osso (perimplantite).
Connessioni impianto-abutment nell’ampiezza biologica (zona  ad alto rischio)
La posizione della connessione impianto-abutment (il microgap) influenza il rischio di malattie perimplantari (Fig. 3). Sebbene siano state documentate prestazioni affidabili sotto il profilo biologico per gli impianti transmucosi, si possono comunque verificare infiammazioni tissutali causate da uno scarsa adesione con i tessuti molli.8, 9 Al contrario, gli impianti a livello osseo, in cui il gap di connessione con l’abutment  si trova a livello dell’osso crestale o al di sotto di esso, presentano un rischio da tre a cinque volte superiore di perimplantite.10-13
Fig. 3 Gli impianti a livello osseo (a destra) presentano un rischio da tre a cinque volte superiore di perimplantite rispetto agli impianti transmucosi (a sinistra).
Tre elementi chiave come soluzione
Per prevenire la perimplantite a lungo termine, il sistema implantare avanzato Patent™ presenta tre fattori chiave che, in combinazione, possono impedire la migrazione della placca verso il tessuto molle e la colonizzazione dei batteri nell’ampiezza biologica  e più in profondità nel tessuto sottostante:
1) Design dell’impianto che a contatto con i tessuti, non permette la formazione di microfessure
2) Sigillatura di tutti i punti di connessione a prova di batteri
3) Forte legame con i tessuti molli
Fig. 4 Il sistema implantare
Patent™ combina tre
elementi chiave per prevenire
la migrazione verso il
basso della placca nei tessuti
molli e la colonizzazione
dei batteri nell’ampiezza
biologica e in profondità
nel tessuto.
Nessuna perimplantite negli studi a lungo termine
Patent™ è stato il primo sistema implantare al mondo a dimostrare in due studi a lungo termine che è possibile non avere perimplantite intorno ai restauri implantari a lungo termine. Negli studi a lungo termine condotti presso le università di Düsseldorf e Graz, gli impianti Patent™ a due componenti sono stati esaminati per 9 e fino a 12 anni di funzione – sia in un ambiente di clinica universitaria con criteri di inclusione rigorosi e sia in un ambiente privato, quale uno studio odontoiatrico, senza criteri di esclusione (tranne l’età minima).14, 15
Il risultato: anche dopo il periodo massimo di esame, gli impianti non hanno mostrato alcuna perimplantite, nemmeno in pazienti compromessi con malattie sistemiche e/o infiammazioni croniche (come diabete, cancro, sclerosi multipla, parodontite) o fumatori.15 Inoltre, l’incidenza della mucosite perimplantare è stata estremamente bassa, pari al 13% (a livello di impianto) e al 10% (a livello di paziente).
Questi risultati dimostrano che la perimplantite può essere completamente evitata e la mucosite peri-implantare significativamente ridotta con l’applicazione delle tecnologie più avanzate.

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Letteratura
  1. Derks J, Tomasi C. Peri-implant health and disease. A systematic review of current epidemiology. J Clin Periodontol. 2015;42 Suppl 16:S158-71. doi:10.1111/jcpe.12334
  2. Renvert S, Polyzois I, Maguire R. Re-osseointegration on previously contaminated surfaces: a systematic review. Clin Oral Implants Res. 2009;20 Suppl 4:216-227. doi:10.1111/j.1600-0501.2009.01786.x
  3. Subramani K, Wismeijer D. Decontamination of titanium implant surface and re-osseointegration to treat peri-implantitis: a literature review. Int J Oral Maxillofac Implants. 2012;27(5):1043-1054.
  4. Schlee M, Naili L, Rathe F, Brodbeck U, Zipprich H. Is complete re-osseointegration of an infected dental implant possible? Histologic results of a dog study: A short communication. J Clin Med. 2020;9(1):235. doi:10.3390/jcm9010235
  5. Herrera D, Berglundh T, Schwarz F, et al. Prevention and treatment of peri-implant diseases-The EFP S3 level clinical practice guideline. J Clin Periodontol. 2023;50 Suppl 26(S26):4-76. doi:10.1111/jcpe.13823
  6. Zipprich H, Weigl P, Ratka C, Lange B, Lauer HC. The micromechanical behavior of implant-abutment connections under a dynamic load protocol. Clin Implant Dent Relat Res. 2018;20(5):814-823. doi:10.1111/cid.12651
  7. Zipprich H, Miatke S, Hmaidouch R, Lauer HC. A new experimental design for bacterial microleakage investigation at the implant-abutment interface: An in vitro study. Int J Oral Maxillofac Implants. 2016;31(1):37-44. doi:10.11607/jomi.3713
  8. Rompen E. The impact of the type and confi guration of abutments and their (repeated) removal on the attachment level and marginal bone. Eur J Oral Implantol. 2012;5 Suppl:S83-90.
  9. Laleman I, Lambert F. Implant connection and abutment selection as a predisposing and/or precipitating factor for peri-implant diseases: A review. Clin Implant Dent Relat Res. 2023;25(4):723-733. doi:10.1111/cid.13185
  10. Derks J, Schaller D, Håkansson J, Wennström JL, Tomasi C, Berglundh T. E‑ ectiveness of implant therapy analyzed in a Swedish population: Prevalence of Peri-implantitis. J Dent Res. 2016;95(1):43-49 doi:10.1177/0022034515608832
  11. Katafuchi M, Weinstein BF, Leroux BG, Chen YW, Daubert DM. Restoration contour is a risk indicator for peri-implantitis: A cross-sectional radiographic analysis. J Clin Periodontol. 2018;45(2):225-232. doi:10.1111/jcpe.12829
  12. Rokn A, Aslroosta H, Akbari S, Najafi H, Zayeri F, Hashemi K. Prevalence of peri-implantitis in patients not participating in well-designed supportive periodontal treatments: a cross-sectional study. Clin Oral Implants Res. 2017;28(3):314-319. doi:10.1111/clr.12800
  13. Yi Y, Koo KT, Schwarz F, Ben Amara H, Heo SJ. Association of prosthetic features and peri-implantitis: A cross-sectional study. J Clin Periodontol. 2020;47(3):392-403. doi:10.1111/jcpe.13251
  14. Brunello G, Rauch N, Becker K, Hakimi AR, Schwarz F, Becker J. Two-piece zirconia implants in the posterior mandible and maxilla: A cohort study with a follow-up period of 9 years. Clin Oral Implants Res. 2022;33(12):1233-1244. doi:10.1111/clr.14005
  15. Karapataki S, Vegh D, Payer M, Fahrenholz H, Antonoglou GN. Clinical performance of two-piece Zirconia dental implants after 5 and up to 12 years. Int J Oral Maxillofac Implants. 2023;38(6):1105-1114. doi:10.11607/jomi.10284